Le pagelle della Formula 1 2020 ad inizio settembre

di Daniele Pace Commenta

Esaminiamo insieme alcuni dei principali protagonisti di questa stagione

Ci sono alcune indicazioni che dobbiamo prendere in esame, arrivati fino a questo punto, a proposito della stagione di Formula 1 2020. Il campionato più strano di sempre, infatti, sta regalando delusioni in successione per tutti coloro che hanno a cuore le sorti della Ferrari. Tra piloti in fase di involuzione, alieni e quelli che in un contesto del genere potrebbero fare sicuramente di più, non mancano certo gli spunti sui quali soffermarci questo mercoledì.

Formula 1 2020

Analisi e pagelle sui piloti nel campionato Formula 1 2020

In particolare, una menzione d’onore spetta senza ombra di dubbio ad Hamilton. Giudicare questa stagione solo in base al potenziale delle singole vetture sarebbe sbagliato ed ingeneroso nei confronti del fenomeno inglese. Certo, la sua Mercedes vola sia in qualifica che in gara, ma la maturazione del ragazzo con il trascorrere degli anni è stata impressionante, così come la sua capacità di gestire i diversi momento di una gara.

Hamilton 9: partiamo proprio da lui. I principali meriti li abbiamo già elencati, ma va messo in evidenza anche il gap che il povero Bottas sta osservando verso il compagno di squadra. Segno, questo, che non sempre basta una vettura spaziale per fare la differenza. Hamilton ne sta sfruttando tutto il potenziale.

Verstappen 7,5: anche in questo caso il merito principale è quello di essere maturato tanto con il trascorrere degli anni. Ha dovuto condurre gare al terzo posto, senza poter lottare con chi gli sta davanti. Eppure è stato l’unico ad infastidire il monopolio Mercedes, avendo al contempo l’intelligenza di non esagerare e rischiare.

Bottas 6,5: sta facendo il suo e poco più. Poteva essere l’anno del salto di qualità, grazie ad una macchina spettacolare. Ma non riesce nemmeno a farsi vedere negli specchietti di Hamilton. E non c’entrano gli ordini di scuderia.

Leclerc 5,5: più di quello che ha fatto, non gli si poteva chiedere. Qualche eccesso nei team radio gli valgono mezzo punto in meno. Non è questo il momento di distruggere e quello che sta vivendo lo renderà più forte nei prossimi anni.

Vettel 4,5: ormai ha la testa altrove, smentendo almeno in parte la nomea dei tedeschi. Anche lui, infatti, si è fatto prendere dall’emotività, ma questo è un discorso che si trascina da due anni.

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