Il rugby più accogliente se ci sono i Google Glass

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A fronte di un calcio che si dimostra sempre più razzista e sempre meno accogliente con i giocatori stranieri, sta prendendo piede il movimento del rugby che grazie alle nuove tecnologie assicura un posto in campo anche a chi ha subito gravi incidenti.

Per dimostrare che il rugby è uno sport non solo accogliente nei confronti degli stranieri, ma comprensivo nei riguardi di chi, avendo maturato una passione sul campo e avendo dato tempo ed esperienza ad una squadra, si trova all’improvviso fuori dal campo per un handicap fisico, citiamo l’esperienza di Florian Cazenave.

Florian Cazenave è stato messo in panchina per sempre dalla Federazione francese rugby. Cazenave, infatti, dopo un incidente domestico, ha perso un occhio e per giocare avrebbe dovuto indossare degli occhiali protettivi che Oltralpe sono vietati. Il mediano di mischia a soli 24 anni avrebbe dovuto attaccare le scarpine al chiodo e rinunciare ad una promettente carriera in Ovalia.

Non è accaduto niente di tutto ciò grazie alla proverbiale accoglienza e al regolamento in essere del rugby tricolore. Mentre il regolamento francese, infatti, non permette di indossare occhiali speciali protettivi a Cazenave, in Italia è consentito. Cazenave, che aveva un amico già nella rosa del Rugby Reggio, ha contattato Viliami Vaki e lo ha raggiunto nella panchina emiliana.

Cazenave, nazionale francese, è stato accolto con gioia dal management del Rugby Reggio. Sul sito ufficiale della società, la sua dichiarazione:

“Quando ho avuto questo incidente l’anno scorso e ho saputo che non avrei potuto continuare, almeno per il momento, la mia carriera in Francia ho subito cercato un’alternativa. Purtroppo infatti per stare in campo avrò bisogno dei google glass e in Francia non sono permessi. Avendo giocato per 7 anni a Perpignan conoscevo bene Viliami Vaki e l’ho contattato. E’ stato bello ritrovare un amico che mi ha spiegato gli obiettivi della società di Reggio e il progetto che questo club porta avanti, incentrato sulla valorizzazione dei giovani. Mi sono subito appassionato alla sfida e non vedo l’ora di mettermi alla prova e tornare in campo! Il mio primo obiettivo è quello di imparare l’italiano, dopo di che darò il massimo per essere d’aiuto ai miei compagni in campo e riportare il Rugby Reggio in Top 10. Sono felice di essere qui, il club rossonero mi ha dato una grande possibilità e non lo deluderò.”

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