In genere, il calcio di Lega Pro, la vecchia Serie C, non fa notizia. Ma Cuneo-Pro Piacenza, finita 20 a 0, a fatto scandalo, per le modalità con cui si è arrivati a questo risultato, tanto che la Lega ha deciso di annullare il risultato in favore di un 3 a 0 a tavolino per il Cuneo.
Nei commenti si sono esibiti tutti i massimi esperti di calcio e i vertici federali, ma come spesso accade, la cosa poteva essere evitata, invece di essere commentata una volta accaduta.
Cosa è successo
Per riepilogo, anche se la storia è ben nota, riassumiamo il fatto. Il Pro Piacenza, praticamente fallito, si è presentato a Cuneo con 7 under 18 e un massaggiatore. Il minimo legale per non essere esclusi dal campionato dopo quattro forfait consecutivi.
Il Cuneo non ha avuto pietà, e ha rifilato 20 gol ad un gruppo di ragazzini in inferiorità numerica. Chi grida alla mancanza di rispetto, ma il problema, grave, è che ancora una volta, una società senza garanzie economiche, è stata iscritta al campionato (il Pro Piacenza).
Gli stipendi non arrivano da agosto, e i calciatori professionisti (sfrattati anche da casa), si sono trovati altre maglie.
In pratica, il Pro Piacenza ha schierato gli unici calciatori che poteva far scendere in campo. Il problema vero è che la squadra è stata iscritta al campionato con una fidejussione non valida. L’epilogo era dunque scontato, ma si è dovuti arrivare ad un 20 a 0 (poi annullato), per centrare l’attenzione sul problema.