La rivoluzione romanista. Stasera parlerà il campo

di Daniele Pace Commenta

Stasera si giocherà Roma-Empoli, nella settimana più lunga degli ultimi anni. Via Di Francesco, via Monchi, via mezzo staff medico. Nemmeno il dopo Garcia fu così rivoluzionario, e un motivo ci sarà. Quella Roma arrivò seconda, veniva da due secondi posti, ed era dicembre. Qui siamo a marzo, la squadra va addirittura peggio, e soprattutto continua a perdere pezzi. Siamo al quarantesimo infortunio muscolare. La difesa prende tre gol a partita e il patrimonio calciatori sembra essere diminuito parecchio. Questi i capi di imputazione per il duo esonerato Di Francesco-Monchi.

La partita e il futuro

La partita di stasera sarà delicatissima per il futuro societario. Il danno, non solo di immagine, ma soprattutto economico, sarà alto se non arriverà la qualificazione in Champions. Per fare l’impresa, è stato chiamato Ranieri, l’uomo delle situazioni critiche, romano, romanista, e soprattutto una vita passata sulle migliori panchine d’Europa. Certo, non avrà allenato il Real, o il Barcellona, ma ha vinto lo scudetto del miracolo, facendo l’impresa del secolo con il Leicester, e ha lasciato ottimi ricordi in Francia (Monaco), Spagna (Valencia), Inghilterra (Chelsea) in società che non avevano un parco giocatori incredibile.

Serve soprattutto semplicità, dopo la mitizzazione di Monchi e il continuo parlare del gioco di Di Francesco. Serve soprattutto far ricredere in sé stessa la squadra.

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