Addio allo stadio per Lomu, icona del rugby neozelandese e mondiale

di Redazione Commenta

È morto nel sonno, probabilmente per un arresto cardiaco legato alla condizione dei suoi reni, malati, che da tempo lo avevano costretto a lasciare i campi da rugby. I dettagli sulla sua morte non sono più importanti di quello che Lomu è stato per il rugby neozelandese e mondiale. Per questo la cerimonia pubblica. 

Sarà celebrato allo stadio l’addio a quest’uomo che ha segnato il mondo del rugby con il suo modo di giocare, con il suo modo di essere dentro e fuori dal campo. Ci sarà anche un messaggio della regina. Un modo molto bello per stare vicino alla famiglia del campione scomparso a soli 40 anni.

La Gazzetta dello Sport dice:

«E’ un momento triste per tutti noi — ha detto il suo ex allenatore John Hart, nelle vesti di portavoce della famiglia —. Non ci sarà un altro Jonah Lomu». La cerimonia, che sarà seguita il giorno dopo dai funerali privati, si dovrebbe tenere allo stadio Eden Park di Auckland. “Sono grato per il supporto che abbiamo avuto dal governo e dalla municipalità per questo momento in cui Jonah sarà ricordato”. E ha poi aggiunto che la regina Elisabetta d’Inghilterra ha chiesto al primo ministro neozelandese John Key di presentare le sue condoglianze alla famiglia, alla vedova di Lomu, Nadine, e ai due figli. Il suocero della leggendaria ala degli All Blacks, Mervyn Quirk, ha ringraziato “tutte le persone che hanno espresso la loro vicinanza alla nostra famiglia in questo momento incredibilmente difficile. Siamo veramente toccati dalla effusione di amore per Jonah e il sostegno per la nostra famiglia. Mentre piangiamo per un marito, padre, figlio, fratello e compagno di buono, sappiamo che molte persone in Nuova Zelanda e in tutto il mondo sono in lutto per una persona molto speciale”.

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