La vittoria di Elia Viviani alle Olimpiadi di Rio è stata praticamente perfetta e ha riportato l’Italia in cima alle classifiche olimpiche. Una gara che è stata definita perfetta ed è da considerare una vera e propria rivincita azzurra. Dopo la delusione di Londra 2012 arriva il riscatto dell’Italia con Elia Viviani che stavolta non è scivolato dalla prima alla sesta posizione ma è rimasto saldamente al comando conquistando la medaglia d’oro in modo anche eroico. Stava per essere beffato dalla fortuna ma è riuscito a riscattarsi e a riscattare il ciclismo azzurro.
Elia Viviani, a 108 giri dal termine è stato urtato dal coreano Park Shanghoon ed è caduto. Si è rialzato, ha cambiato bici, è ripartito e ha vinto, attaccando, difendendo e poi attaccando di nuovo. Viviani non i è mai fatto sorprendere da campioni specialisti del calibro di Cavendish e Hansen. Il britannico ha poi conquistato l’argento mentre il danese si è piazzato al terzo posto. Viviani ha totalizzato 207 punti e ha conquistato l’oro, staccando Cavendish che ha totalizzato 194 punti e Hassen che ne ha totalizzati 192.
Il pistard veronese a Londra era rimasto a bocca asciutta, arrivando quarto, beffato nello sprint proprio da Cavendish. Il suo successo riscatta il ciclismo azzurro, testimonia il lavoro duro della nazionale azzurra e in parte riscatta la delusione di Nibali che nella prova in linea era il favorito ma poi è caduto a 11 chilometri dal traguardo mandando in fumo i sogni olimpici.
La gara corsa da Viviani, tra l’altro, è una delle più difficili. Si tratta infatti dell’Omnium che comprende 6 prove da disputare in due giorni. I punteggi, di corsa in corsa possono cambiare. Viviani si è preparato al meglio curando in particolare l’inseguimento individuale e il chilometro da fermo.